L’invasione delle nane

Racconti

Rimorchiare a Milano significa sbandierare un’abbronzatura tropicale dodici mesi all’anno, soffrire indossando scollature inguinali anche il quattordici Dicembre e rischiare le caviglie portando tacchi dodici e camminando sul porfido. Un sorriso a tutto dente e la serata si conclude come minimo con un passaggio a casa e un numero di telefono nella clutch.
Rimorchiare a Berlino significa uscire con un filo di trucco, preferibilmente struccata, maglione largo meglio se felpa usata, pantaloni bucati, borsettina in tela meglio se molto sporca. Atteggiamento acido condito da un po’ di sana e femminile prepotenza ed ecco qua che nel giro di due ore l’obiettivo è raggiunto. Il tedescone cade in ginocchio e in un anno, convivenza e figli diventano la quotidianità.
Tutto sta nell’individuare la preda giusta.
Sono tutti alti, belli, sportivi, tendenzialmente timidi da sobri e molesti dopo qualche birra. C
on un accenno di barba, gli occhi chiari, la bicicletta, il libro in mano e quel non so che, così … nordico, che è molto facile immaginarseli come i futuri padri dei propri figli.
E invece loro che fanno?
Scelgono le nane.
Puoi trascorrere l’intera serata a ce
rcare di fare lo sguardo più sexy possibile, sfiorare mani per caso, cambiare posto per ballare più vicino, costringere amici ad andare fuori per fumare.Non servirà a niente. Prima o poi da dietro quelle grosse spalle spunterà Lei: la nana.La nana, così bassa, senza arte nè parte, con i capelli sfatti e un viso che non dice niente. Sciapida come la pasta senza sale. Vanitose e antipatiche, eppure sempre ben accompagnate.
Che noia.
Forse i tedeschi preferiscono le nane perchè così le possono controllare meglio o magari perchè l
a loro altezza così minima le agevola nei lavoretti nelle parti basse?
Potrebbe essere. Mi prendo comunque le mie soddisfazioni quando vedo tutte queste nane, sole al sup
ermercato mentre cercano di raggiungere gli scaffali più alti. Saltellano sul posto e cercano disperatamente aiuto negli occhi degli altri clienti. Le guardo e rido di gusto. Non avró le attenzioni del nordico ma almeno posso fare la spesa da sola.

4 pensieri su “L’invasione delle nane

  1. Dove le hai viste le nane a Berlino? Io con il mio modesto 1,72 mi sento una grandissima nana in questa città! Per lo meno mi consola il tuo post… questo significa che anch'io prima o poi ti spunterò da dietro le ampie e poco accoglienti spalle di un tedeschio dentro al Kaiser mentre mi faccio fare la spesa? 🙂 Grande Claus! La Roxa

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